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23 febbraio 2005

Commenti

DElyMyth

Pur pubblicando sotto creative commons, il loro sito viola la mia licenza.
Hanno modificato il titolo, aggiunto un "sottotitolo", tolto i riferimenti a slashdot che avevo lasciato in fondo all'articolo.
Inoltre, in fondo alla pagina e' presente l'indicazione di copyright "Libero Infostrada" (ma se l'originale l'ho scritto io... e non li ho mai autorizzati?), nonche' un link a "pubblicita'", per Libero, il che rende il sito (nel suo complesso) commerciale.
Unica condizione rispettata: il link al mio articolo originale, che personalmente non mi pare abbastanza.

Marco

Hai ragione.
Un conto è riprendere un post (anche tutto ma esattamente come è stato postato), un conto è editarlo.
Il servizio, comunque, è appena partito e sono sicuro che subirà diverse modifiche, proprio per evitare questo tipo di comportamento.

- M

DElyMyth

Boh, per ora sono passata al buon vecchio "all rights reserved"...
Mi secca perche' e' stata la prima volta che mi e' successa una cosa simile, ma se non rispettano la mia richiesta di rimozione, almeno posso folgorarli a dovere :)

Giuseppe Mayer

diciamo che un risultato di "visibilità" per il nuovo prodotto l'hanno raggiunto ... se poi si parla di brand equity ... ma tanto io libero non lo uso più dai tempi di IOL :)

Antonio

Direi che la valutazione sulla qualità dell'operazione e quella sulla legittimità si incrociano ma sono distinte.

Dal primo punto di vista a me non dispiace il loro lavoro, compresi i riediting. Il fatto che non si adattano al modello corrente dei motori di ricerca non è un difetto anzi, con google non ci puoi concorrere, nè per quanto pervasivo è l'unico modo di aggregare i contenuti. Ben vengano le alternative.
Sui tag anche sono molto scettico. Funzionano bene con flickr, ma altrove? In delicious mi convincono poco.

Sull'altro fronte c'è poco da dire. Hanno depredato a destra e a manca senza chiedere nulla. I limiti imposti da CC sono violati in almeno tre punti e non c'è spirito o logica della rete o netiquette che tenga: rispettare tutte le clausole se veramente si crede nello scambio dei contenuti (e pure se non).
Per chi non rilascia sotto licenza permissiva ancora peggio: la copia non è permessa di partenza e implicitamente non è un caso limite. E google news non c'entra in quanto li entra in campo il diritto di citazione di estratti.

Poi vabè sono convinto che troveranno una soluzione.

ciao

Giuseppe Mazza

A me l'analisi di Marco è piaciuta: coglie bene le difficoltà di un progetto che da una parte è "troppo indietro", dall'altra cerca di correre fin troppo avanti...

Alice Avallone

Voglio dire la mia sulla questione Libero Blog. Io credo che chi scriva su un blog lo faccia per essere letto. Lo faccia perchè le proprie idee vengano lette e poi magari anche divulgate. Almeno, io scrivo con quell'intento.

Immaginate che io scriva una delle mi solite frasi evocative e surreali, e domani mi svegliassi e la trovassi scritta su un muro con un gessetto da un bambino. E chissenefrega se c'è o meno il mio nome. Insomma, io domani mattina sarei la persona più felice del mondo. Ho trasmesso qualche cosa a qualcuno. Ho divulgato quello che sono io, e qualcun'altro l'ha fatto proprio ed a sua volta trasmesso.

Capisco che in alcuni casi la citazione della fonte è particolarmente dovuta, ma insomma, stiamo parlando di blog. Non atteggiamoci come star. Meno egoismo, meno balli e cocktail, meno pigrizia di sentimenti.

Punti di vista, eh.

gino

L'analisi di Marco mette in evidenza i molti aspetti, sia positivi che negativi, dell'iniziativa di LiberoBlog.

Dobbiamo abituarci a questa natura ambivalente delle iniziative della blogosfera, dal momento che il suo successo richiamera' inevitabilmente attori di varia natura, mossi da diverse motivazioni, e che perseguono diversi obiettivi.

Sulla questione del 'copyleft' non rispettato, ho detto piu' volte che un modo efficace e potente per difendersi, non e' certo adire a vie legali, ne' chiudersi a riccio come verrebbe voglia di fare, ma sfruttare la rete stessa, e le sue regole.

Insomma, se si diffonde nella blogosfera un giudizio di disapprovazione per la cannibalizzazione dei contenuti, se addirittura si anima un vero movimento di protesta, LiberoBlog, proprio perche' e' un'iniziativa commerciale e ha interesse a preservare la propria immagine, dovra' necessariamente tenerne conto.

Carlo

L'intervento di Marco è una fetecchia sotto "quasi" tutti i punti di vista. Salvo soltanto una minima parte ma del tutto ininfluente sul giudizio complessivo. Quelli che condividono non li comprendo proprio. O meglio, li comprendo: perchè in Italia sono pochi quelli che capiscono qualcosa, e questi non scrivono blog perchè non hanno tempo. Devono lavorare! Mica sono tutti come Mantellini che vive di rendita e passa le sue giornate a scrivere 4 fesserie in croce e a compiacersi dei suoi 100 -forse 130 - lettori? Parlate di cannibalizzazione di contenuti, quando in america aggregatori come questo di Libero ce ne sono a bizzeffe. Dovete quasi ringraziarli questi di Libero che vi hanno dato un pò di importanza. Gli errori li hanno commessi, ma non sono così gravi al punto da farvi incappricciare così tanto. Sembrate delle checche inferocite!

Marco

Carlo se hai voglia di parlare benvenuto.
Se hai voglia di insultare senza argomentazioni lascia perdere.

Grazie

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