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22 novembre 2005

Commenti

mr reset

Ciao.
Ti leggo, non assiduamente, ma ti leggo. Sono sostanzialmente d'accordo con quanto hai scritto e precisato con dovizia di particolari.
La domanda potrebbe essere: ha senso una classifica di blog? O è il solito bisogno di autoreferenziarsi?

ciao

Domiziano Galia

Chi fosse una blogstar si sapeva già da prima. Ci sono state qualche belle scoperse, blogstars "non mainstream" ed evidenti contaminazioni, vedi quei blog che sforano template ed i vari nani, per i motivi che tu hai detto.

Bricke

Spesso i blog vengono usati per criticare un prodotto, un sito, un servizio, una scelta politica. Quando si scrivono questo genere di post si linka ciò che si sta criticando. Quindi per assurdo un blog molto criticato potrebbe risultare importante secondo Technorati.
E' solo una delle tante limitazioni

Marco Cavichioli

concordo.
anche perchè potremmo fare un parallelo con i sistemi di indicizzazione di Google che pubblicano SERP per ordine di importanza: i parametri utilizzati per classificare i siti sono complessissimi, e non si riducono alla mera conta dei link.
probabilmente bisognerebbe prendere spunto dai criteri utilizzati da Google e tentare di replicarne l'efficacia (sempre che Google non ci abbia già pensato...).

Marco Cavichioli

a proposito: segnalo questo post...
http://www.motoricerca.net/archives/2005/11/22/feedster-rinnova-la-top-500-blog-globale/

boh

concordo perfettamente con te, tanto che il 14 novembre ho postato "La lista dei top100 blog italiani è dei migliori? I più popolari? Non credo..." e altri due pezzi su qualità e percezione di qualità su web.

Quindi, certo, penso che tu abbia ragione!

Fard Times

Non sono un esperto del mondo blog (ho aperto il mio solo il 17 agosto scorso), ma la sensazione è che la straordinaria possibilità che Internet offre a chiunque per avere visibilità sia solo potenziale e difficile da “accendere”.
In realtà, salvo alcune eccezioni, molti dei siti più famosi (il che non significa autorevoli) godono di un effetto traino operato dalla fama dell'autore raggiunta prima e al di fuori del blog (Beppe Grillo o i vari scrittori, autori, comici o giornalisti televisivi).
Inoltre, i contatti e i mezzi per veicolare il proprio lavoro di cui dispone chi già opera nel mondo dei media lo mettono in una condizione di partenza notevolmente avvantaggiata rispetto al resto dei blogger.
Personalmente, avendo scelto di rimanere anonimo (e quindi di non pubblicizzare il blog neppure tra gli amici), ho riscontrato che per avere un minimo di visibilità è indispensabile quantomeno interagire con altri blogger, il che necessita di una quantità di tempo libero che difficilmente ha a disposizione chi lavora.
Riguardo i metodi utilizzati per classificare i blog, sono d’accordo con quanto sostanzialmente espresso nei commenti.
Soprattutto il sistema dei link mi sembra fuorviante e passibile di distorsioni da parte di chi cura più l’aspetto promozionale che i contenuti.

Marco

Grazie per il post!! utilissimo

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