Da più parti mi sono arrivate segnalazioni negli utlimi 2 giorni, in merito all'inchiesta di Falluja andata in onda su RAI News24.
Partendo dalla considerazione di Canada che faceva notare come "La grossa differenza fra Italia e Canada
(ma si può allargare il discorso a tutto il Nordamerica) è che nessuna
televisione nordamericana, dopo aver realizzato un'inchiesta come
questa, la manderebbe in onda esclusivamente alle 7.30 di mattina -
replica alle 17... - su un canale satellitare tutto sommato di nicchia"
mi sembrava importante evidenziare il ruolo del Web.
Internet è permanente per l'informazione.
Se anche un video viene trasmesso in orari non molto visitati in TV può ugualmente fare il giro del mondo, essere visto da milioni di utenti (ricordate il caso Crossfire / Stewart, più visto in rete che su Fox?) e rimanere in archivio per anni (per sempre, potenzialmente).
Positivo quel web che diffonde le notizie celate dai media piramidali. MA credo che ancora molto si deve fare affinchè la rete sia la fonte delle notizie: se i reporter che stavano facendo i documentari su Falluja avessero distribuito digitalmente quei video su Torrent o Emule, lo scandalo sarebbe uscito prima probabilmente.
Scritto da: Psicomante | 10 novembre 2005 a 15:42
Ho postato un commento oggi pomeriggio. L'hai cancellato? Se sì, perché?
Scritto da: rebelot | 10 novembre 2005 a 18:17
Nop!
Riposta :)
M
Scritto da: Marco Montemagno | 10 novembre 2005 a 18:28
Era un ragionamento un po' articolato, che consigliava di prendere le informazioni - tutte le informazioni - con spirito critico.
Anche io sono stato e sono contrario alla presenza in Iraq, ma prendere per partito preso per buone le affermazioni di un giornalista - e di n°1 testimone su migliaia di militari impiegati - e per stronzate quelle del Pentagono mi pare che non sia un bell'esercizio di "spirito critico". Siamo così sicuri della veridicità delle accuse sull'uso delle armi chimiche sulla popolazione di Falluja? Io non lo sono: ma non sono nemmeno sicuro del contrario. Vorrei solo capirne di più.
E qui mi aggancio al ragionamento: Internet è un mezzo assai pericoloso. Se viene fuori una notizia, questa fa il giro del mondo prima di capire se ed in che misura sia vera.
Non è la stessa cosa, ad esempio, l'uso mirato di armi chimiche contro la popolazione civile E una granata al fosforo che, attaccando una postazione di terroristi, di sfiga finisce più bassa di traettoria e anziché illuminare il cielo di falluja uccide qualcuno che sarebbe altrimenti morto - magari meno atrocemente - per un più convenzionale pallottola di un un bel fucile madeinitaly.
Tutto qui. Attenzione a fidarci, anche dei nostri stessi occhi.
Scritto da: rebelot | 10 novembre 2005 a 18:48
Che ti devo dire caro rebelot? Che ci siamo fidati troppo del Pentagono quando diceva che l'Iraq era pieno di armi di distruzione di massa e per questo bisognava intervenire subito?
A non fidarsi neppure di se stessi si finisce per vivere in modo qualunquista ed egoista godendo dei propri privilegi senza mai chiedersi nulla. La fiducia è un elemento fondamentale quanto il dubbio, e se devo decidere... di chi questa guerra ha scatenato e sta gestendo in modo scellerato, non mi fido affatto.
Comunque le foto sul sito di rainews [ http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/galleria_registri.asp?gallery=9 ] sono tremende, e vorrei che mi venisse spiegato per bene perché della gente è stata ammazzata in quel modo... e per giunta pretendendo di farlo in nome mio!
Tutto qui. Attenzione a minimizzare, anche solo per quieto vivere.
Scritto da: Marco | 11 novembre 2005 a 15:25
vero:
http://ilcentrosinistradeigiovani.blogosfere.it/2005/11/gli_americani_a.html
Scritto da: Marco Cavichioli | 12 novembre 2005 a 15:47