Stefano Vitta, aka bloggers.it, segnala la crescita del progetto FON (= condivisione della conessione wireless) anche in Italia (se non sbaglio Stefano seguirà anche la localizzazione in italiano).
Il progetto è davvero molto interessante, ben finanziato e destinato a creare cambiamenti di rilievo nel mondo della telefonia.
Come faceva notare Luca, ne stanno parlando solo alcuni blogger italiani e anche le iniziative poposte, come quella di Geeksquare, stanno partendo tutte dalla blogosfera; se avrà successo sarà probabilmete ricordato come, il primo caso di prodotto reso noto dai blog italiani.
Ne vogliamo parlare su Reporter Diffuso?
Link: Top 30 Foneros Countries
Il progetto FON è senza dubbio un'idea affascinante che racchiude in sè molte tecnologie come il P2P ed il Wireless. L'idea è quella di creare una rete wireless che consente a qualsiasi cittadino di poter navigare e scambiare file in qualsiasi punto della città.
Il progetto è partito da una società spagnola che ha ottenuto sostanziosi introiti da molti big delle TLC.
Non tutto è oro quello che luccica, visto che la rete FON ha subito parecchie critiche per la sua centralità e per il fatto che porti il concetto di wi-fi a pagamento (in pratica per connettersi alla rete FON devi pagare un contributo ed installare il software sul tuo router).
La mia domanda è un'altra: con tutti questi sistemi di condivisione quanto ci metteranno, politici, imprenditori, lobby che il concetto di copyright e DRM è ampiamente superato?
Scritto da: Inchiostro_Simpatico | 14 marzo 2006 a 18:04
Ciao Marco,
grazie per la segnalazione.
Qualche giorno per organizzare e tradurre tutte le informazioni e poi ne possiamo parlare ampiamente ;)
Preciso che paga un contributo solo chi non condivide la propria connessione.
Scritto da: Stefano Vitta | 14 marzo 2006 a 19:12
io ho delle perplessità sulla copertura legale in Italia di FON sulla condivisione della mia connessione: se qualcuno si collega da casa mia con un account FON e commette un qualsiasi reato, lo spiega poi FON alla polizia postale?
io credo di no, al momento.
Scritto da: [mini]marketing | 16 marzo 2006 a 11:10