Mi dispiace deludere i giornalisti di agenzie e quotidiani che da ieri sera, per i film scaricabili dal Web, rilanciano la notizia della svolta storica Hollywoodiana: non c'è nessuna svolta in corso e l'offerta, come formulata, è tutta da rivedere.
Da quanto si capisce si parla di film che:
- si scaricano da Internet
- costano 20/30$
- si vedono solo su un computer (non in TV)
- girano solo sotto Windows
- sono distribuiti da un server centrale
- sono equipaggiati di apposito DRM
- si vedono (inizialmente) solo dagli USA
All'inizio ho pensato a un pesce d'aprile.
Deduciamo, infatti, che le Major si stanno rivolgendo a consumatori, dotati di Windows, ricchi (il costo sarebbe due volte quello del DVD da Blockbuster), tecnicamente sprovveduti (vedi DRM), contenti di stare 1+ ore a scaricarsi 1 GB di film (!).
Non so come la vedete Voi ma non riesco davvero a trovare nulla di interessante/conveniente/innovativo in questa proposta.
Capisco che sia un primo tentativo di abbattere le finestre della distribuzione tradizionale ma l'approccio è diametralmente opposto alla direzione di Internet (= non funziona).
Cosa ne pensate?
Articolo sul LA Times.
Discussione su Digg: Download Movies with DRM for $30 Each!
Post su Boingboing.
Punto Informatico.
Sono d'accordo: è un'iniziativa che, anche secondo me, non è affatto sensata e si allontana dallo spirito della Rete.
Avrebbe più senso, forse, offrire la possibilità di seguire, a pagamento, le anteprime dei film in streaming, magari in modalità flusso file, ...
Per quanto riguarda le tecniche di Digital Rights Management e il problema rootkit credo si debba fare di più x sensibilizzare gli utenti sull'argomento, anche se c'è chi ora difende il trusted computing, per i tipi protezione che offre, aldilà del reale controllo che cmq esercita sugli utenti finali.
forse x i film in anteprima varrebbe la pena pagare x NON avere dispositivi di drm e non il contrario!
Scritto da: fede | 04 aprile 2006 a 12:46
Non sono così pessimista. Va comparato non con blockbuster, ma con il prezzo per l'acquisto di un DVD alla Feltrinelli. Infatti qui non si guarda il film per poi restituirlo ma si acquista il diritto a fruire di un prodotto quante vuole si vuole per un tempo illimitato (pur con dei vincoli).
Poi, che funzioni sotto windows è un problema tecnico (nel senso che i DRM sotto Linux sono un controsenso per i programmatori unix); il solo vero limite è che non funzioni nel proprio home theatre domestico.
Scritto da: rebelot | 04 aprile 2006 a 12:48
'azz, c'ero cascato anche io! così come l'annunci tu è una vera e propria schifezza!!! 20 euro per un film? ma dove vivono?
Scritto da: Marco Cavicchioli | 04 aprile 2006 a 15:29
ma anche se facessero sul serio: che domanda si aspettano? voglio dire: un modello di distribuzione centralizzato per file di quelle dimensioni (tra 1 e 2 gb) richiede un'infrastruttura notevole. Quindi o è una bufala, o si aspettano una domanda di 10 utenti/ora. Oppure non hanno idea di cosa hanno scritto, che pare l'opzione più probabile.
Scritto da: simone | 04 aprile 2006 a 19:31
che traparantesi, con il prezzo che ha.. dovrebbe avere almeno gli stessi contenuti e qualita' del film.. invece e' praticamente un quarto.. :(
il problema e' che cosi' possono dire di averci provato!
Scritto da: cam | 05 aprile 2006 a 00:35
Io penso che le Major vedano il film su Internet come una concessione per i fruitori e non come una reale opportunità di business.
Servirà qualche imprenditore coraggioso e/o attento provocatore colui che farà soldoni ulteriori con il cinema...
Scritto da: swanbarese | 05 aprile 2006 a 22:42
Considerazione sparse:
- Le Major non capiscono internet perchè sono gestite da persone che hanno una concezione solo economica e monopolista del settore in cui operano
- Le anteprime video servono a poco e non danno nessun valore aggiunto, se proprio le si vuole mettere devono essere gratuite e prive di DRM
- Il noleggio non ha più nessun senso, infatti Blockbuster sta chiudendo negozi in spagna ed ogni anno perde quote di mercato (guardate i suoi fatturati)
- La stampa nazionale (che è quella più seguita) ha sempre una parolina buona per le non novità delle major e solo parole cattive per il p2p (quando c'è un'azione legale si esce con il pezzo mentre quando coolstreaming vince contro sky nessuno ne parla)
- Il modello di distribuzione è ridicolo e fallimentare (sia in termini economici che tecnologici)
- Se non ho un vantaggio economico/pratico non prendo in considerazione un nuovo servizio
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 07 aprile 2006 a 12:34