E' molto interessante vedere nello stesso giorno sia CNN sia AOL annunciare 2 iniziative dirette a raccogliere, di fatto, i contenuti prodotti dagli utenti.
In sintesi, due colossi dell'informazione mondiale vogliono: TE.
Vogliono i tuoi contenuti. Vogliono i tui video. Vogliono il tuo tempo (gratis).
Per chi avesse perso le puntate precedenti, uno dei mantra del momento sono proprio gli user generated media (video, audio, testo). Ne senti parlare ovunque.
Si può trattare di pubblicità prodotte dagli utenti, di video amatoriali, di commenti, di segnalazioni di news e di qualunque altro tipo di materiale di interesse giornalistico e non.
Ma perché i media tradizionali sono così interessati?
Perché gli UGM producono soldi. Perché offrono un vantaggio competitivo. Perché piacciono.
Perché in questo modo trasformi i lettori/telespettatori/ascoltatori da passivi in attivi.
Il concetto di base comunque la giriamo, non cambia: coinvolgere l'utenza, creare community fidelizzate che da un lato generino traffico (= $$$) dall'altro producano materiale d'interesse per il mondo dell'informazione tradizionale (= informazione più ricca e possibilità di avere scoop in anteprima grazie alla presenza capillare dei reporter diffusi).
Il fatto che colossi del calibro di CNN, Sky, WP e in Italia Repubblica.it oltre a Sky Tg24 ovviamente (per prima) è un segnala chiaro e di grande importanza.
L'informazione infatti si arrichisce, si apre, si democratizza (o almeno così ci si augura) e in definitiva migliora.
Sul fronte dell'entertainment si aprono spazi per talenti sconosciuti, si rompono i monopoli della celebrità e si portano le nicchie più disparate a conoscenza della massa.
L'unico problema è che questo genere di approccio quando è realizzato dai media tradizionali difficilmente funziona.
Se il "via" parte dall'alto, infatti, sembra perdere quella spontaneità propria di progetti stile Digg e YouTube (o anche Wikipedia), partiti dal nulla e diventati giganti solo grazie ai propri utenti (sul caso degli utenti Digg che Calacanis/Netscape si è offerto di assoldare, consiglio i link che trovate qui).
L'altro problema di un approccio dall'alto al basso è che, in genere, non offre nulla in cambio o offre in cambio una valuta (soldi) che non è quella che l'utenza che oggi produce contenuti vuole (non solo quella almeno).
Ti puoi chiamare Repubblica, Corriere o CNN ma per avere successo in questo settore devi prima conquistarti la fiducia, online, degli utenti.
Non basta chiedere agli utenti di mandarti del materiale.
Non basta avere un nome fuori dal web.
Non basta neanche avere un nome sul Web, se sei al di fuori della blogosfera e dei centri di gravità.
Se vuoi il mio materiale mi devo fidare di te e per fidarmi di te devi prima sporcarti le mani, venire ad abitare qui su Internet insieme a me, starci parecchio tempo, condividere progetti, discussioni, problemi di convivenza quotidiani, conquistare autorevolezza e credibilità sul campo.
Poi,a quel punto iniziamo a parlarne.
Questo perché se lanci un progetto basato sulla partecipazione di utenti che producono, ti stai rivolgendo a un target che ha competenze, che probabilmente ha un blog, che sa muoversi online, che ha proprie regole che devi rispettare.
Vuoi giocare e vincere al "gioco dei contenuti prodotti dagli utenti" ?
Allora trasferisciti qui sul web e mettiti in fila.
Link:
In Italia, di CNN Exchange al momento ne parla Luca oltre a Giacomo Dotta su Html.it.
Anch'io ho segnalato l'iniziativa di Aol e quella di Robert Scoble che aprirà una specie di video-techcrunch:
http://dariosalvelli.wordpress.com/2006/07/31/scobleizer-work-for-a-sort-of-video-techcrunch/
Scritto da: Dario | 01 agosto 2006 a 12:49
Ciao Marco,
volevo sapere cosa ne pensavi dell'iniziativa de "La3 TV" che cerca "reporter diffusi" per farli diventare protagonisti della prima tv digitale su tvfonino...
Non so se li paghino, però li stanno cercando :)
Ciao
A
Scritto da: Andrea (VideoTorino) | 03 agosto 2006 a 12:26