Maddalena mi ha girato via email una serie di domande e osservazioni sul rapporto Tv/web/citizen journalism.
Mentre elaboro la mia opinione, Volevo coinvolgerVi nella discussione:
"Confrontando i palinsesti televisivi attuali con quelli di non più
di cinque anni fa, mi chiedevo, "e finalmente sono contenta di poterti
girare la domanda": in che modo sta reagendo la televisione all'avanzamento delle tecnologie capaci di portarci ad essere tutti potenziali reporter?
La dimostrazione dataci dalla statunitense current tv ci ha aperto gli
occhi sul fatto che in televisione si arriva non solo per voglia di
notorietà in stile reality show ma anche perchè si ha qualcosa da dire.
credo che questa tendenza si stia sviluppando anche in Italia con le
blog tv e la neonata flux (che tuttavia continua a rimanere una tv
prettamente musicale).
Internet permette una comunicazione "non
mediata" e molto spesso i contenuti creati dal basso sono molto più
veritieri di quelli televisivi. e la tv (che nonostante tutto è ancor
largamente utilizzata dagli italiani) è destinata a morire? o a reagire?
Forse lo sta facendo con format maggiormente aperti e dal taglio
giovanile come avere vent'anni o School in Action capaci di dare la
parola ai giovani (target che maggiormente ha abbandonato il tubo
catodico verso altri orizzonti)? o con programmi come il tuo che creano
un ponte di collegamento tra i due mezzi? ".
Cosa ne pensate?
Il punto non è il programma di Montemagno che si occupa di temi che interessano un pubblico come il nostro. Piuttosto dei format e del linguaggio con cui la tele continua a parlare al proprio pubblico. Un linguaggio che no può soddisfare più un pubblico colto, moderno e giovane. Meglio allora andare su YouTube Current Tv o al massimo sulla tv a pagamento magari con un sistema di timeshifting vedersi le cose che si vuole e soprattutto quando si vuole e magari anche attraverso quale strumento si vuole.
Osservate i risultati in termini di audience dell'ultimo spettacolo di massa passato dalla tv generalista: l'elezione di miss Italia. E' andata male al punto che anche i vertici della Rai parlano di un ripensamento necessario per l'edizione dell'anno prossimo. Alla buonora!!! Meno male che si stanno rendendo conto che questa è roba sorpassata nei modi e nei contenuti, il pubblico che assiste a questi programmi si sta sempre più impoverendo sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi. I segmenti socio-demografici che più interessano agli investitori in pubblicità non guardano più questi spettacoli ma stanno sempre più spostandosi verso altre forme e canali d'intrattenimento, e lo fanno in maniera più repentina del resto del pubblico. E' chiaro che la tv generalista o cambia, ma a quel punto non sarebbe più tele generalista, oppure si adeguerà al fatto che l'erosione di pubblico sarà continua e costante!
Ciao Lorenzo
Scritto da: Lorenzo | 24 settembre 2006 a 22:11
La tv è destinata, sotto il profilo dei contenuti, a venire inglobata da internet.
Una considerazione e un esempio.
Credo che l'inglobamento sia inevitabile, e se guardate le case come sony, toshiba e altre stanno buttando sul mercato sempre più media center: questo aiuterà moltissimo. Sembra una stupidata ma secondo me sarà così.
Di contenuti infatti internet ne è già stracolma (ma attenzione..non si arriverà MAI alla saturazione), ora mancano degli strumenti da salotto che ci facciano direttamente passare dalla tv ad internet quando e come vogliamo.. E non mi rferisco solo a noi "internettiani" che navighiamo spesso, ma anche alle persone che magari il computer lo guardano ancora con diffidenza e che non sanno cos'è myspace o cosa sono i siti di video.
Prendete me: io non sto quasi più guardando la tv (oggi strapiena di reality) e praticamente mi guardo su sky proprio ogni tanto qualche film o lo sport..ma veramente non moltissimo.
Passo ogni giorno almeno di media un 3 (diciamo tre?) ore al giorno se non di più a informarmi leggere notizie, cercare appunti e materiale per l'università, e molte altre cose.
E quelle volte che sto anche di più mi rendo conto di aver letto solo un centesimo delle cose che ci sono ancora da leggere quel giorno, o delle cose che ci sono provare.
Ormai sono un pò di anni ma si può dire che la sostituzione, per quanto mi riguarda, sia ormai completa.
Quando internet riuscirà ad invadere la tv non credo si tornerà, per fortuna, più indietro. Con tutto beneficio per l'interattività e la "diffusività" tra e degli utenti.
Poi di fatto avremo un computer - tv in salotto...però insomma..la differenza è tangibile: da una parte contenuti imposti (i reality, i programmi con palinsesti ben definiti, orari predeterminati e unici) dall'altra boing boing, youtube, telegiornali e informazione on line, video e ancora video gratis e quando vuoi tu..
Credo non ci sia gara. Voi che ne dite?
Scritto da: oscar | 24 settembre 2006 a 22:17
A volte, secondo me, si sopravvaluta internet come mezzo di cambiamento sociale e politico.
Internet si è affermato in modo molto rapido nelle nostre vite come nuovo strumento d'informazione ma non ha intaccato i modelli politici e televisivi occidentali, perchè?
Partirei dalla politica, analizzando USA, Cina ed Europa.
Gli Stati Uniti hanno da sempre il primato tecnologico mondiale, se c'è una rivoluzione di usi o costumi parte quasi sempre da loro. Nelle ultime elezioni presidenziali internet è entrata prepotentemente nella scena politica attraverso Howard Dean. Era quasi inevitabile che lo spunto per utilizzare internet in politica partisse da un tecnico (il suo segretario) e non da un politico stesso.
Dean ha incarnato un nuovo modo di parlare alla gente utilizzando la rete sfruttandola anche come propulsore economico.
Il risultato di Dean? Fallimentare, la montagna ha partorito il topolino, uscendo quasi subito dalle primarie dei democratici.
La Cina è l'esempio opposto ovvero un regime riesce sempre a controllare un mezzo tecnologico qualunque esso sia. Internet in Cina è mozzato, filtrato, censurato tutto in nome del partito comunista al potere. Internet non ha smosso masse di cinesi contro la dittatura.
In Europa internet ha prodotto il partito dei pirati svedese che vuole riformare il copyright e proteggere le libertà e la privacy digitali di ogni cittadino. Si presenta alle recenti elezioni nazionali e prende lo 0,6% altro fallimento.
In Italia la politica snobba internet per le seguenti ragioni:
- non sa cosa sia realmente
- nei partiti c'è pochissima gente che ha competenze tecniche
- abbiamo un paese poco tecnologicamente avanzato (si pensi all'adsl e al wi-fi)
- la politica italiana pensa sempre all'oggi al non perdere voti e quindi utilizza i mezzi più consolidati (radio, tv, giornali)senza sperimentare
- pochissimi politici utilizzano internet
Per questo credo che ci voglia ancora molto tempo prima che internet cambi i modelli politici occidentali.
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 24 settembre 2006 a 22:20
E la televisione?
La televisione cambierà prima della politica perchè i cambiamenti sono più facili.
Siamo alla morte dei reality (fra un paio di anni) e si dovrà ripensare a nuove forme d'intrattenimento prendendo spunto dalla rete.
Anche qui torniamo al discorso di avanzamento tecnologico: finchè saremo analfabeti informatici (siamo agli ultimi posti in europa) la tv avrà sempre il monopolio.
Mi dite un volto italiano noto venuto da internet e passato alla tv o vicerversa? Nessuno.
Per ora i due mezzi non colloquiano, la tv inserisce qualche filmato pubblicitario e basta si ragiona ancora su format preconfezionati.
La Rai dovrebbe rende consultabile gratutitamente il suo archivio storico, questo sarebbe un ottimo spunto di partenza.
Di solito lo strumento più vecchio non si accorge del cambiamento e svolta quando sta per morire (è successo con radio e tv) reinventandosi.
Sinceramente non vedo palinsesti rinnovati per la spinta d'internet.
Torniamo al pirmo punto: internet non è ancora maturo nel cambiare i modelli politici e televisi.
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 24 settembre 2006 a 22:28
Interessante questa discussione........
vi dico la mia:
Sono le ore 0.33 di notte, mi trovo sul divano col portatile sulle ginocchia a scrivere sul web e ho la TV sullo sfondo mentre scrivo su questo Blog guardo i goal della giornata e ogni tanto cambio canale e metto su qualche canale SKY.
Ecco, ciò che manca è integrare i due strumenti, Internet e TV.
Secondo me la IP TV avrà molto presto un grande successo, devono però essere i grandi Player a farlo, se vogliono farlo... diversamente la televisione cercherà sempre di ostacolare questa integrazione perchè gli crea solo svantaggi $$$.
La TV non morirà, anzi, esisterà sempre vi pare?? diventerà però un contenitore poco intelligente, molto video, molta immagine, molta diretta, ma poca informazione, poca cultura, poco scambio, zero Interattività. Ed è quì che si collegarà Internet con le sue potenzialità.
Vedo a breve nel mio salotto un unico box (vedi Fastweb o Alice) con la TV generalista e Sky, con in più internet a banda larga e una tastiera e mouse per navigare. quindi se voglio guardare Sky sport cambiuo canale e se voglipo leggere la mail premo un tasto, poi se voglio scrivere sul Reporter diffuso metto sul mio "canale Web PReferito" e digito alla tastiera i miei commenti.
Gli italiani risponderanno con calma.... ma lentamente si abitueranno... saranno obbligati.
Ma vi rendete conto quanto "lavoro" sta per venire fuori per chi si intende di Internet per i prossimi anni ??????????
Cosa ne pensate??
Ciao a tutti!
Massimo Boraso
Scritto da: Massimo Boraso | 25 settembre 2006 a 00:42
Argomento tosto e sul quale dove lavoro facciamo molte riunioni.
Penso che sempre più la tv generalista andrà ad identificarsi con un pubblico anziano, poco colto, poco ricco e di conseguenza poco appetibile per i pubblicitari.
Tv Satellitare e internte saranno gli strumenti verso i quali si rivolgeranno i creatori di contenuti più bravi e maggiormente considerati.
La tv italiana, bloccata da una situazione di mercato che garantisce rendite di posizione piuttosto ampie, reagirà lentamente e in maniera elefantiaca. Soltanto se si dovesse sviluppare un vero mercato, concorrenziale, cominceremo a vedere qualcosa del genere.
L'italia è un paese che si sta spezzando ancora in due...
Se prima siamo sempre stati divisi tra nord e sud, ora ci stiamo dividento anche ( e in parte sulla stessa direttrice) tra plugged e unplugged.
Chi, come chi vive in certi comuni, è tagliato fuori dalla banda larga, è tagliato fuori dal mondo.
Scritto da: Marco Esposito | 25 settembre 2006 a 01:14
e c'è un ulteriore dato in relazione all'ultima frase di Marco Esposito.
A mio parere in Italia le persone che non hanno una conoscenza nemmeno superficiale di internet, sono come dice appunto marco qua sopra, "tagliate fuori dal mondo".
Ovvio non esiste solo internet nella vita ma se ti vuoi informare e vuoi avere possibilità di "espanderti" non puoi fare a meno di internet.
Il problema secondo me è che, almeno in Italia, queste persone non sono consapevoli del fatto che sono attualmente "tagliate fuori". E questo molto a causa non solo del poco interesse di alcuni ma anche e forse soprattutto del fatto (come già ottimamente ricordato) che la banda larga e il wifi da noi sono terribilmente indietro nela copertura e quindi nella possibilità di poter offrire di più a più persone.
Non credo tanto alle lobby di tv e stampa. Se la gente vuole internet avrà internet. Il problema però è proprio questo: quanti allo stato attuale "hanno sete" o hanno la possibilità di aver sete di internet come la abbiamo noi qua ora?
Scritto da: oscar | 25 settembre 2006 a 01:50
Un argomento interessante è capire come i media tradizionali (giornali, tv) producano valore aggiunto o meno in internet.
Mi riferisco ai siti come Repubblica.it, Corriere.it e TgCom.it che dovrebbero essere siti di punta dell'informazione.
Credo invece che i media tradizionali nella reta non godano di molta popolarità. Indubbiamente sono visitati ma come qualità delle notizie lasciano molto a desiderare oppure arrivano dopo settimane o mesi su una notizia.
Internet ti sbugiarda in meno di un secondo e trovo che i blogger ed i siti nati per internet stiano diventando sempre più importanti.
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 25 settembre 2006 a 21:43
RE: Le proteste a Vicenza
Non mi stupisco della protesta a Vicenza anti-alleati (americani questa volta), e' successo gia', negli anni 40.
Lorenza
Scritto da: Lorenza | 18 febbraio 2007 a 04:09
Siamo sicuri che tutto ciò avverrà?
Scritto da: grazitaly | 08 giugno 2007 a 13:38