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27 dicembre 2006

Commenti

Alex

L'idea de "l'insieme sterminato di cellule diverse tra loro", oltre ad essere poetica ed efficace, mi sembra anche decisamente realistica.
Mi ripeto, le tue osservazioni sono semplicemente "illuminanti".
Sulla nascita di nuovi servizi video distribuiti, credo che ci siano un sacco di belle teste in giro, che, ragionando per analogia, magari spinti da una analisi di benchmarking, tireranno fuori dal cilindro parecchie novità.

Inchiostro Simpatico

I siti di video sharing come sono concepiti dureranno ancora poco per tre ragioni:

- Troppi siti uguali [una persona per sfondare in internet pensa subito a un clone di YouTube]

- La non proprietà del video. Molti siti, tra cui YouTube, diventano "proprietari" del video caricato. Se carico un qualcosa devono chiedermi il permesso o utilizzare licenze ad hoc [solo le major hanno i diritti?]

- Struttura centralizzata [ho già affrontato questo problema in tempi non sospetti...i costi di YouTube non vengono mai sviscerati abbastanza ma solo a quanto è stato venduto...non capisco]

VeniceProject a mio avviso non sta portando nulla di nuovo: SopCast, PPLive, TvAnts, PPStream (ed altri 30 programmi) già fanno streaming online usando tecnologia P2P. Il "mercato" è in mano al 90% ai cinesi e sarà difficile scalfirlo. VeniceProject gode di popolarità per i loro creatori che in questo caso non hanno aperto un mercato come per il VoIP.

Si dovrà passare ad un nuovo concetto di fruizione dei contenuti multimediali e spero che il 2007 sia il mio anno...ci sto lavorando su ;)

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