Soda Can: Healed & Sealed Revealed!! - video powered by Metacafe
Se fino a qualche tempo cercare video online era un lavoro da "topi di cyberteca" (scandagliavi per giorni, Youtube, Metacafè, CollegeHumour, Vimeo in cerca delle perle migliori) oggi non lo è +.
Gli aggregatori dei top video fioccano in continuazione.
Perché? Perché la gente li cerca, perché fanno traffico.
Prima ha iniziato Video Bomb con l'idea di un Digg solo per i video.
Poi Viral Video Chart, con i video più visti in Rete, provenienti da vari siti di video sharing.
Poi Digg ha annusato l'esigenza di un posto che aggregasse i "migliori" (+ linkati, più cliccati, più visti...non necessariamente i migliori) video più votati e ha aggiunto una tab video in Digg.
Quindi Technorati con la sua sezione solo video basata su YouTube.
Infine 2 memetracker come Tailrank e Megite con sezioni dedicate agli Internet video, aggregati secondo parametri diversi (non solo numero di volte visti, ma anche n° e peso di link da altri siti).
Da un lato è positivo questo fermento, per altro agli inizi, perché porta alla ribalta materiale video che difficilmente avrebbe trovato spazio.
Dall'altro lato il consolidarsi di siti incentrati sul concetto di "classifica" finisce per togliere spazio a tutta la lunga coda di video che sono interessanti ma per le singole nicchie (difficile che un video di ping pong, se non spettacolare o bizzarro, arrivi ad essere nei top video).
In altre parole sono hub utili che però inevitabilmente diventano "di massa" e quindi (per quanto mi riguarda) poco interessanti perché ricadono nell'errore di consideare l'universo dei lettori Internet come uniforme anziché come un insieme sterminato di cellule diverse tra loro.
Tutto questo sottolinea poi l'esigenza di sistemi nuovi per la distribuzione di video che non racchiudano i video in pochi grossi contenitori (YouTube, Microsoft, Yahoo, Aol).
Il rischio è infatti duplice e troppo alto:
1) se ne chiudi uno spegni i video di mezzo pianeta
2) i video sono controllati dai pochi soliti noti (es. Beppe Grillo oggi va bene, fa comodo, ma domani se attaccasse Libero.it o Dailymotion - su cui sono ospitati i video - va ancora bene?).
Il 2007 vedrà nascere - dovrà veder nascere - progetti video distribuiti, tra i quali Venice Project dei 2 inventori di Skype, sembra avere le carte in regola per giocare il ruolo di precursore.
Mi dite cosa ne pensate?
Link: Tailrank - Popular Video from the Blogosphere.
ps: il video sopra è la spiegazione di un ennesimo gioco di magia, via Digg Video.
L'idea de "l'insieme sterminato di cellule diverse tra loro", oltre ad essere poetica ed efficace, mi sembra anche decisamente realistica.
Mi ripeto, le tue osservazioni sono semplicemente "illuminanti".
Sulla nascita di nuovi servizi video distribuiti, credo che ci siano un sacco di belle teste in giro, che, ragionando per analogia, magari spinti da una analisi di benchmarking, tireranno fuori dal cilindro parecchie novità.
Scritto da: Alex | 28 dicembre 2006 a 15:38
I siti di video sharing come sono concepiti dureranno ancora poco per tre ragioni:
- Troppi siti uguali [una persona per sfondare in internet pensa subito a un clone di YouTube]
- La non proprietà del video. Molti siti, tra cui YouTube, diventano "proprietari" del video caricato. Se carico un qualcosa devono chiedermi il permesso o utilizzare licenze ad hoc [solo le major hanno i diritti?]
- Struttura centralizzata [ho già affrontato questo problema in tempi non sospetti...i costi di YouTube non vengono mai sviscerati abbastanza ma solo a quanto è stato venduto...non capisco]
VeniceProject a mio avviso non sta portando nulla di nuovo: SopCast, PPLive, TvAnts, PPStream (ed altri 30 programmi) già fanno streaming online usando tecnologia P2P. Il "mercato" è in mano al 90% ai cinesi e sarà difficile scalfirlo. VeniceProject gode di popolarità per i loro creatori che in questo caso non hanno aperto un mercato come per il VoIP.
Si dovrà passare ad un nuovo concetto di fruizione dei contenuti multimediali e spero che il 2007 sia il mio anno...ci sto lavorando su ;)
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 30 dicembre 2006 a 19:02