Francesco Sica sta preparando una tesi "su tutto quello che c'è di nuovo sul Web".
Come tutte le persone intelligenti ha molti dubbi (good!) e molte domande che riassumo qui sotto, insieme a qualche personale riflessione.
Cosa ne pensate?
Partecipazione
- Fino a che punto le logiche partecipative avanzate potranno essere apprezzate dal pubblico italiano?
- Fino a che punto la possibilità dell’accesso degli utenti alla produzione verrà considerato un valore anziché una seccatura per il pubblico italiano?
Web TV Net TV ecc
- Fino a che punto la personalizzazione e la ricerca di contenuti acquisterà valore rispetto ad una logica a palinsesto nelle menti di chi ha vissuto per secoli con la pappa pronta?
- Fino a che punto l’ampio ricorso a contenuti audiovisivi si presenta come compromesso ideale per incentivare la presenza di “mass audience” su Internet?
- Quale modalità di distribuzione incentivare?
- Quale modello di business incentivare nelle Net TV se “la pubblicità tradizionale” sul Web non paga?
Ubiquity
- Fino a che punto è possibile concretamente parlare di ubiquitous computing o più in generale di fruizione svincolata dal luogo?
- La tecnologia “ubiquita” è realmente già conveniente e concretamente fattibile?
Markets are conversations
- Come far capire alle aziende italiane che devono cambiare modo di comunicare con i clienti, e più in generale con tutti gli stakeholder?
My 2 web ZEN cents :) :
- Online, il pianeta è l'Italia, l'Italia è il pianeta
- Produrre e consumare su Internet sono la stessa cosa
- News are the people
- L'insicurezza del web è la più grande sicurezza che abbiamo
- La risposta alle aziende italiane che non credono alla Rete è dentro di loro, ma è sbagliata
- Se per il mondo non sei nessuno, per il web sei il mondo
Link: New York's Premier Alternative Newspaper. Arts, Music, Food, Movies and Opinion.
Le domande sono tante ed ognuna richiederebbe una discussione a parte. A mio parere il pubblico italiano ha un forte bisogno di essere informato, e di avere una base di conoscenze su cui poggiare il proprio futuro in rete (che tutti andranno sempre più in rete è un fatto assodato). Base di conoscenze = sapere cosa possono fare su Internet (a parte scaricare i porno). Come riflettevo oggi sul mio blog a proposito dello speciale del Time, in USA è la stampa tradizionale a spingere in qualche modo il pubblico verso il Web. In Italia invece la stampa si dà poco da fare in tal senso, i telegiornali sono al 90% dei casi ancora più disinformati e causano l'effetto opposto (caso del video di bullismo, internet messo sotto processo). Insomma la situazione qui da noi è quella che è e ci dobbiamo dare tutti da fare per alfabetizzare di più la gente al (nuovo) Web
Scritto da: Alessandro | 18 dicembre 2006 a 02:57
chiederei, se possibile, ai più volenterosi di cercare di "far girare" queste domande ad un numero relativamente elevato di persone competenti di tematiche correlate.
L'idea alla base sarebbe quella di fare una sorta di intervista ad un numero ristretto di "opinon leader" ma, all'aumentare delle persone intervistate aumenta il livello di rappresentatività delle risposte.
Grazie alessandro per il tuo contributo.
Complimenti per la tua idea di tesi web2.0; è anche merito tuo se ho avuto il "coraggio" di scrivere ai bloggers.
break your leg
Scritto da: francesco sica | 18 dicembre 2006 a 13:04