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01 dicembre 2006

Commenti

Alessandro

A Gasparri chiederei quanto ne capisce di Internet e quanto ne sa per "sentito dire", insomma tirerei fuori il tema attuale - e molto sentito nella blogosfera - dell'ignoranza dei politici (di destra e di sinistra) riguardo la Rete! In modo schietto: se ne rendono conto di quante castronerie dicono quando parlano di Internet? In tutto il mondo politico si salvano solo Gentiloni e pochi altri..

lucacicca

Mi unisco ad Alessandro.
Io gli chiederei se è possibile ancora credere nel Digitale Terrestre, se questa tecnologia ha qualche possibilità di sopravvivenza nel confronto contro la banda larga.
Altra questione quella del Digital Divide.
Perché contributi per acquistare il decoder DDT e niente per assicurare a tutti la ADSL?

Marcus

Io gli chiederei quando si decidono a far cadere mortadella :)

Marco Esposito

Io gli chiederei se ci dice chi ha scritto la legge che porta il suo nome, visto che neanche lui neanche la conosce bene...

Altra domanda: conosce altre leggi che riesce ad investire risorse finanziarie su una tecnologia vecchia?

Stefano

Gli chiederei se anche lui come Bush utilizza "THE Google". :-)

Stefano

Per chi ancora non l'avesse visto:
http://www.youtube.com/watch?v=90DKubFKwVo

Igor

Gli chiederei un commento a proposito dello scandalo delle schede bianche:
http://video.google.it/videoplay?docid=-594853088489252178&hl=it

Federico 'Phate' Pistono

Ossì, avrei una cosa da chiedere.

I guru mondiali dell’Information Technology: Bill Gates (Microsoft), Steve Jobs(Apple), Larry Page (Google), Iorma Olilla (Nokia), Gordon Moore (Intel) si sono riuniti per una intera settimana in una località del Wyoming per discutere del futuro.

L’incontro è stato trasmesso in televisione come un reality show ed è stato il programma più seguito negli Stati Uniti.

In sette giorni si è discusso di strategia, di tecnologia, di tutto.
Ma non è mai stato menzionato neppure una volta il digitale terrestre (DTT).

Mi ricordo che a maggio all’incontro della Bagnaia davanti a Gasparri, Cattaneo, Confalonieri e il subdolo Mentana, (Tronchetti non c’era, si era chiuso in camera), dissi ad alta voce che il DTT era una tecnologia finta.

Confalonieri, ex compagno di asilo del portatore nano di decoder digitali, si alzò in piedi e tutto rosso in faccia gridò: “Chi è questo Masaniello che rompe il cazzo?”

Oggi si è decretato il fallimento del DTT. Sono stati venduti con i contributi statali, e quindi con i nostri soldi, solo tre milioni (rispetto ai venti milioni di famiglie italiane) di inutili decoder, e il governo ha deciso di spostare in avanti di due anni l’adozione obbligatoria del DTT.

Sulla Rete si possono vedere già oggi, se la linea arriva (come negli altri Paesi), se la linea è veloce (come negli altri Paesi), se ha un costo ragionevole (come negli altri Paesi) centinaia di canali televisivi.

Chi ci ha guadagnato da DTT? Chi ci sta guadagnando dall’adozione di una tecnologia zombie? Un giorno dovremo pur farli i conti.

Nel frattempo suggerisco, anche per l’Italia, un bell’incontro di guru trasmesso in diretta tv, con Landolfi, Stanca, Gasparri, Confalonieri e Paolo Berlusconi.

A quelli che hanno comprato il decoder-pacco consiglio di portarlo a casa del papà del progetto, Gasparri, e farsi ridare i soldi.

http://www.beppegrillo.it/2005/12/post_3.html

In sostanza la domanda dovrebbe essere:
Perché è stata fatta una legge atta a promuovere una tecnologia finta, morta ed inutile, utilizzando indebitamente i soldi degli Italiani senza aver chiesto loro permesso, piuttosto che puntare alla diffusione della rete, dare la connessione a tutti? Forse perché quest'ultimo sarebbe un vero strumento democratico, e come fa paura perché attacca i loro giochi di potere?

Vediamo cosa risponde, sono proprio curioso. Ovviamente la domanda è da porre in modo educato e pacato, così non si può lamentare di essere stato attaccato, altrimenti evita ddi rispondere come fa ogni qualvolta gli si rivolga una domanda scomoda.

Gasparri è un nemico della rete e della democrazia, vediamo che scuse si inventerà.

Anche Wikipedia ne parla in modo esteso:
La legge Gasparri è stata duramente criticata per i seguenti motivi:

* il tetto antitrust definito nel 20% del SIC è stato sì abbassato in misura percentuale rispetto al 30% della l. del 1997, ma il valore assoluto di tali percentuali è passato da 12 miliardi di euro di allora a 26 miliardi oggi
* l'aumento del limite antitrust viola il principio del pluralismo sancito dall'art. 21 della Costituzione
* si incentiva ancora di più la pubblicità televisiva, a scapito di quella sulla stampa
* mancano riferimenti al diritto all'informazione degli utenti
* la fissazione di una data (31 dicembre 2006) entro cui realizzare le reti digitali terrestri rischia di aprire un altro regime di proroga (rischio concretizzato nel rinvio al 2012 del digitale)
* c'è una grave e palese violazione della sentenza 466/2002 della Consulta
* Mediaset potrà avvantaggiarsi più di altri editori rafforzando la sua posizione dominante
* in generale, un pericolosissimo rischio di rafforzamento della figura di Silvio Berlusconi nel campo tv.
* lasciava irrisolti i problemi del piano nazionale delle frequenze

L'Unione Europea è intervenuta con una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia dove si chiedevano spiegazione sulle storture del sistema radio-tv causate dalla Gasparri.


Caro Marco, sono felice che l'abbia invitato, così forse avremo alcune risposte sincere, dato che il tuo è un programma serio, non come altri...

Arturo

Che ne dici del "Polonio"?

:)

Hytok

Hai saputo? Non sei tu a decidere gli ospiti?

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