Perché MSNBC ha aperto un altro blog?
Perché i pincipali giornali online del mondo sono così interessati ad acquistare piattaforme e reti di blog, ad integrare i blog nei propri siti, a realizzare progetti sui blog, a creare alleanze con la blogosfera più influente?
Perché oltre ai mille ragionamenti filosofici che conosciamo, i blog, se fatti bene, se seguiti bene, se impostati bene, fanno traffico.
Traffico >> advertising >> $$$
E' un'equazione talmente semplice che si fa davvero fatica a capire come mai in Italia ci siano ancora dubbi e si sia ancora indietro, con siti come il Corriere che ancora non hanno avviato una comunicazione basata sui blog (a prescindere dall'acquisizione RCS/Splinder).
Cosa ne pensate?
Link: Techmeme: Web newspaper blog traffic triples in Dec: study (Reuters)
Update!
Jarvis ha un link ai dati di traffico del mese di dicembre 2006, splittati per giornale, eccoli:
* USATODAY.com blogs, 1.239 million
* The New York Times’ blogs, 1.173 million
* SFGate blogs, 515,000
* Washingtonpost.com blogs, 433,000
* Boston.com blogs, 388,000.
Sempre Jarvis ha una giusta annotazione sul fatto che il termine blog è strainflazionato e bisogna valutare quali di questi siti abbia effettivamente dei blog (e ancora prima bisognerebbe definire che cosa sia oggi un blog che come sappiamo non è affatto semplice.
Ciao, proprio via rubel (http://feeds.feedburner.com/~r/MicroPersuasion/~3/76776011/newspapers_see_.html) ho letto questa statistica per cui "blogs accounted for 13 percent of overall visits to newspaper sites in December", dati nielsen.
Il post continua in modo molto interessante sul futuro del giornalismo , dagli un'occhiata.
ciao
zen
Scritto da: zen | 18 gennaio 2007 a 10:58
In effetti alle volte vedo fare molta confusione (voluta) tra siti e blog, in più la parola "strainflazionato" mi pari centri il punto.
Sull'informazione attraverso blog, in Italia si arriva sempre un pò dopo.
Ma non è tanto l'utenza in senso stretto (noi..utenti/individui/cittadini) che lo ca(r)pisce in ritardo, quanto probabilmente, forse, gli addetti ai lavori che ancora non si fidano al 100% della rete: c'è forse qualche diffidenza in più rispetto agli altri paesi verso questi aspetti, anche in parte dovuta ad una vecchia mentalità (non vuole però essere questa una considerazione generalista perchè le eccezioni positive ci sono, vedi repubblica vedi skytg24).
Dobbiamo guardare a tutto quello che succederà nel giro di due anni, e non solo nei giornali: magari mi sbaglierò ma ho come la netta impressione che si possa andare ad esempio per quanto riguarda la televisione verso canali web sul modello di channelchoser o simili; che si sposti piano piano tutta la pubblicità su internet.
E anche i giornali, almeno quelli più grandi, si adegueranno. Ci vuole un pò più di tempo. Forse.
(Poi sul discorso televisione secondo me ci sarà un gran cambiamento della televisione come hardware...ma andrei OT :)
Scritto da: oscar | 18 gennaio 2007 a 21:35
Caro Marco,
L'equazione Traffico, adverting, money non appartiene alla blogosfera come rilevato sia in Italia che negli US.
I blog e la blogosfera sono.........ma certamente non un modo di fare soldi.
Saluti.
Pier Luca
ps se interessa[Blog & Advertising]: http://www.marketingblog.it/blogosfera-etica/blog-business/blog-advertising/earned-media/blog--advertising.htm
Scritto da: Pier Luca Santoro | 19 gennaio 2007 a 11:03
Pier Luca gli investitori investono dove sono gli utenti.
E' solo un problema di traffico, di credibilità e autorevolezza dei blog perché le aziende vogliono essere dove gli utenti si trovano. Tutto qui.
Pensi che BoingBoing, Tech Crunch, Giga Om, Gawker, Weblogs Inc e in Italia i Network di blog non stiano fatturando?
Check it again ;)
Monty
Scritto da: Marco Montemagno | 19 gennaio 2007 a 15:14
Caro Marco,
Come sappiamo sia la dimensione della blogosfera italiana che la percentualer di coloro che leggono e conoscono i blog in Italia è assolutamente inferiore a molti paesi europei e certamente statunitensi.
Anche tutta l'area del web marketing/advertising nella nostra mazione [al di là dei blog] anche se in crescita è estremamente ridotta.
Credo che i network - incluso quello a cui aderisce quello del sottoscritto - siano poco o nulla profittevoli allo stato attuale.
Come dicevo nell'articolo "segnalato": I corporate blog possono, all’interno del mix di comunicazione, avere un loro ruolo ed una loro efficacia in termini di relazione e comunicazione esterna con il pubblico poiché rappresentano un potenziale strumento di apertura dell’azienda ad una comunicazione bidirezionale con la clientela; la pubblicità tout court diviene invece in questo contesto ancor più invasiva generando un rifiuto aprioristico nei confronti sia del blog che dell’inserzionista.
Un abbraccio.
Pier Luca
Scritto da: Pier Luca Santoro | 20 gennaio 2007 a 17:28