Io credo che sia come hai detto: nel senso che un codice vuol dire tutto e vuol dire nulla.
A parte che sono sicuro che si finirebbe per fare forse molta più confusione di quante ce n'è magari ora con un codice 1.0, uno 1.5, 2.0 etc e poi credo che come hai detto l'autorevolezza non sia data dal codice ma da come si comporta il blogger , da cosa posta, come lo posta, trasparenza, chiarezza, verità.
Se dovessi fare una provocazione credo che più che un codice per i blogger servirebbe l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, una cosa inutili che costa solo soldi e costringe i giornalisti a vivere in un regime di costrizione.
Sono i giornalisti che devono prendere esempio dai blogger (per lo meno quello che il fenomeno blog rappresenta in chiave informativa) e non i blogger che devono uniformarsi ai giornalisti usando i loro strumenti, pensando come loro.
Questa del codice di condotta è senz'altro una questione interessante ma penso sia stata lanciata più per farne parlare che per una convinzione netta e precisa.
Penso che la chiave sia informare gli utenti su come utilizzare il blog, far capire che tipo di strumento è e cosa possono fare attraverso il blog. C'è ancora moltissima gente che non vive il blog come informazione, ma pensa al blog ancora come al diario di quella ragazza a cui piace tanto hello kitty.
Per questo credo che attraverso i contenuti man mano che si va avanti e man mano che i giornali si spostano verso internet (vedi new york times o vedi da noi l'esempio di panorama che comunque ne parla abbastanza del mondo dei blog e dei blogger riprendendo spunti) l'autorevolezza può crescere.
Concludendo credo che i blogger in generale debbano crescere ancora molto, ma non penso si possa fare ciò seguendo la strada di strumenti vecchi e obsoleti come un elenco di norme (che sicuramente da qui a breve verrà stilato da qualche famoso blogger anche per farsi un pò di pubblicità).
Bisogna andare oltre, continuare sulla strada tracciata. D'altronde quattro o cinque anni fa non c'era il livello di autorevolezza che c'è oggi. Quello che manca ancora è la consapevolezza da parte di molti non blogger di quanto affidamento possano fare sul blog e cosa esso veramente sia. Tra altri quattro o cinque anni magari ne riparliamo ;)
A parte il fatto che già esiste un codice: mi riferisco a quello penale, a cui chiunque può fare riferimento in caso di insulti, o minacce.
Adottare un codice di condotta è come mettersi al riparo sotto un albero in caso di temporale. Magari serve. Magari ti folgora lo stesso. Nel dubbio, meglio stare lontano dall'albero ...
Io credo che sia come hai detto: nel senso che un codice vuol dire tutto e vuol dire nulla.
A parte che sono sicuro che si finirebbe per fare forse molta più confusione di quante ce n'è magari ora con un codice 1.0, uno 1.5, 2.0 etc e poi credo che come hai detto l'autorevolezza non sia data dal codice ma da come si comporta il blogger , da cosa posta, come lo posta, trasparenza, chiarezza, verità.
Se dovessi fare una provocazione credo che più che un codice per i blogger servirebbe l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, una cosa inutili che costa solo soldi e costringe i giornalisti a vivere in un regime di costrizione.
Sono i giornalisti che devono prendere esempio dai blogger (per lo meno quello che il fenomeno blog rappresenta in chiave informativa) e non i blogger che devono uniformarsi ai giornalisti usando i loro strumenti, pensando come loro.
Questa del codice di condotta è senz'altro una questione interessante ma penso sia stata lanciata più per farne parlare che per una convinzione netta e precisa.
Penso che la chiave sia informare gli utenti su come utilizzare il blog, far capire che tipo di strumento è e cosa possono fare attraverso il blog. C'è ancora moltissima gente che non vive il blog come informazione, ma pensa al blog ancora come al diario di quella ragazza a cui piace tanto hello kitty.
Per questo credo che attraverso i contenuti man mano che si va avanti e man mano che i giornali si spostano verso internet (vedi new york times o vedi da noi l'esempio di panorama che comunque ne parla abbastanza del mondo dei blog e dei blogger riprendendo spunti) l'autorevolezza può crescere.
Concludendo credo che i blogger in generale debbano crescere ancora molto, ma non penso si possa fare ciò seguendo la strada di strumenti vecchi e obsoleti come un elenco di norme (che sicuramente da qui a breve verrà stilato da qualche famoso blogger anche per farsi un pò di pubblicità).
Bisogna andare oltre, continuare sulla strada tracciata. D'altronde quattro o cinque anni fa non c'era il livello di autorevolezza che c'è oggi. Quello che manca ancora è la consapevolezza da parte di molti non blogger di quanto affidamento possano fare sul blog e cosa esso veramente sia. Tra altri quattro o cinque anni magari ne riparliamo ;)
Scritto da: OScar | 11 aprile 2007 a 11:52
cose che succedono quando qualcuno comincia a prendersi troppo sul serio. Come quegli snob di wikipedia.
Scritto da: vedicam | 11 aprile 2007 a 12:57
A parte il fatto che già esiste un codice: mi riferisco a quello penale, a cui chiunque può fare riferimento in caso di insulti, o minacce.
Adottare un codice di condotta è come mettersi al riparo sotto un albero in caso di temporale. Magari serve. Magari ti folgora lo stesso. Nel dubbio, meglio stare lontano dall'albero ...
Scritto da: Marco | 11 aprile 2007 a 20:02
e l'albero si chiama.................... :)
Scritto da: OScar | 11 aprile 2007 a 21:53
Sei sempre un grande, Marco! :-)
Scritto da: Hytok | 11 aprile 2007 a 22:53