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20 novembre 2007

Commenti

Alessandro

Hai perfettamente ragione. C'è tanta ignoranza, ma soprattutto tanta sufficienza nell'affrontare il discorso Internet.

C'è anche tanta mancanza di curiosità e voglia, perchè poi fondamentalmente non sono concetti che richiedono una laurea in informatica. I giornalisti stessi, quando prendono i video su YouTube e vedono che non sono in home page, potrebbero anche capire da soli che forse il meccanismo è un tantino diverso da quello che credevano.

Fortunatamente non sono tutti così.

cafoscarinocritico

Analfabetismo informatico non solo da parte dei giornalisti che si occupano di tecnologia.. anche di chi vuorrebbe insegnarla all'università <.< !

Se non sai che cosa fare..non fare nulla.

Parole sante ^^

Come dico sempre continua così Monty

Cristiano

La cosa da fare, secondo me, non è negare la parte "cattiva" di internet e/o negare la visibilità che questo mezzo offre a tutti, ma spiegare la parte "buona" di internet.
Come ogni cosa ed in particolare i mezzi di comunicazione si possono utilizzare in modo più o meno corretto.
Sarebbe come pensare che un automobile è una cosa negativa perchè un ubriaco ci uccide qualcuno e non si pensasse ai benefici che altri guidandola in maniera corretta possano avere.
ciao

inpuntadipenna

Caro Marco, complimenti per la tua presentazione...l'ho vista per intero su YouTube...[senza adulazione] sei veramente un fuoriclasse!!!

Si ha sempre paura di ciò che non si conosce, ma io francamente ho più paura di chi non vuole conoscere e usare la Rete per quello che è: uno STRUMENTO, un'opportunità...non è un posto in cui nascondersi o giocare al gioco delle parti, ma è una dimensione reale da affrontare forse ancora più concretamente del cosiddetto mondo “off-line”.

In giro purtroppo c'è un sacco di gente che ancora non vuole accorgersene e che [come è capitato oggi al sottoscritto], ti malmena a parole perchè hai osato mandare un e-mail a quel tal politico di turno, piuttosto che spedirgli una cara vecchia lettera fatta di carta e inchiostro...non sarà così per sempre...IO CI CREDO! Keep in touch!

Enrico

Io mi sono fatto un idea sul perchè c'è questa campagna "oldmediatica" contro internet: i media tradizionali hanno paura di internet, lo vedono (secondo me sbagliando) come una minaccia e non come un'opportunità e perciò attaccano la rete e tutto quello che temono vada a sostituire i media tradizionali (Toutube vs. TV e Blog vs. giornali ad esempio).
Sicuramente qualcuno l'ha già detto prima di me, ma questo è quello che penso.

Alex

D'accordo su tutto, tranne un punto: qui il vecchio detto non si adatta.
Come gente in gamba e realmente "informata su" e "presente in" internet [per non fare nomi persone tipo Montemagno ed Attivissimo] mi insegna da tempo, nella rete vale ed è facilmente applicabile il detto "se non sai, documentati!". Google e Wikipedia soli li, gratis, apposta.
L'ignoranza è curabile, pigrizia ed indifferenza sono malattie molto più resistenti. Tralasciamo il dolo, che per giornalisti (faziosi) e politici spesso è prassi..

Nanello

portano le aule di tribunale sui giornali, assolvono o condannano persone, prima che esse vengano giudicate da chi di dovere..questo secondo me è il vero male.

Luca

Ciao Marco,
a proposito del rapporto tra culture dal basso e come i media di massa sono in grado di raccontarlo (o vogliono raccontarlo) ti voglio segnalare questa giornata che stiamo organizzando a Urbino: http://larica-virtual.soc.uniurb.it/nextmedia/2007/11/23/facciamo-uno-scherzo-al-myspace-per-adulti™/


Pasquale Lorusso

La considerazione che molti hanno della Rete è pari a quella che si ha nei confronti degli extracomunitari. Basta che ce ne sia uno ad andare oltre ciò che è collegialmente ritenuto giusto, per condannare l'intera categoria. Non è così che si va avanti. Piuttosto che buttar giù quello che grazie ad Internet si è creato negli ultimi anni, occorrerebbe insegnare a tutti fin da piccoli ad imparare ad utilizzare bene lo strumento.
Ogni "giocattolo", nelle mani di chi non ha letto il libretto d'istruzioni, può essere usato come "arma d'offesa", ma non per questo bisogna proibirlo.

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