Su twitter sto seguendo a sprazzi Leweb3, l'eventone di Parigi dedicato al web.
Annotazioni sparse da spettatore remoto (rimando a chi è la per le annotazioni dal vivo):
- evento impressive bravo Loic!
- un sacco di nomi noti, tonnellate di blogger, alcuni spunti
- i problemi ricorrenti delle conferenze affollate di blogger sono sempre gli stessi: la diretta video va giù e la connessione wi-fi non regge mai
- mia opinione: Leweb3 sarà l'evento più twitterato della storia (vai su twitter e usa "track leweb3" per farti un'idea di cosa sta succedendo)
- il format della conferenza un format tradizionale (gente sul palco che parla, gente seduta che ascolta): quando vogliamo iniziare a organizzare qualcosa di diverso? Oltre la formula Barcamp si può fare altro?
- la regia dell'evento è approssimativa (le entrate degli ospiti, le uscite, i sottopancia che mancano nella diretta web, le luci che non seguono chi parla, ecc.)
- gli eventi oggi sono eventi sociali e i partecipanti sono la parte più interessante dell'evento. La televisione la seguiremo sempre con gli altri, è molto più divertente!
- 1800 persone! Ehm a IAB solo italiano c'erano 6.000 registrati...
- ah il video sopra è una testimonianza per SixApart di cosa vuol dire gestire un network di blog :)
Mi dite la Vostra?
Link: LeWeb3, il Web 2.0 verso la mobilità: link utili per seguire l'evento online - Blogosfere High Tech.
Marco, a IAB c'erano 6.000 registrati gratuiti mentre qui si parla di 1.800 persone che hanno pagato fra i 900 e i 1.500 € per partecipare.
D'altronde potendo sapere quasi tutto anche in remoto diventa una fee proprio per il networking con le persone che partecipano.
Scritto da: Nereo | 11 dicembre 2007 a 17:36
Si Nereo è così. Concordo su entrambi i punti :)
M
Scritto da: Marco Montemagno | 11 dicembre 2007 a 17:43
Due commenti veloci, anche nel mio caso da osservatore remoto:
- E' difficile immaginare un formato veramente "aperto" senza cadere nel casino dei BarCamp, che sono divertenti ma poco produttivi (almeno, quelli a cui ho partecipato). Però, ci si può provare, alla condizione che tutti i partecipanti siano disposti a rinunciare a una parte del proprio ego (andare "on stage" è divertente e gratificante, e tutti sono convinti di essere degli ottimi oratori).
- Organizzare eventi è una professione, nemmeno troppo gratificante in quanto se qualcosa va male se la prendono tutti con te. Purtroppo, chiunque abbia mai organizzato una cena in casa per un po' di persone crede di essere in grado di organizzare un evento, e così si perdono speaker come David Weinberger.
Come si dice, 2 centesimi...
Scritto da: Italo Vignoli | 13 dicembre 2007 a 20:34