Nel week end ho un lungo post da scrivere su tutta questa esperienza dell'evento di Al Gore con i blogger italiani.
Intanto una sola parola, davvero con tutto il cuore, a tutte le persone che oggi erano all'Ambra Jovinelli a Roma in un'atmosfera semplicemente bellissima: grazie.
Di ritorno dal teatro Ambra Jovinelli, dove ho potuto assistere al lancio italiano di Current TV (a proposito, complimenti per come avete gestito l’evento, è stato grandioso!), mi consolo postando sul tuo blog il quesito che avrei tanto voluto porre in quell'occasione a te,, Tommaso, Al e Marc.
In attesa di una tua/vostra risposta, ti rinnovo i miei auguri. A presto…
La mia domanda su Current TV:
Da quando uso Internet, prima come navigatore e poi come blogger e produttore di contenuti digitali, mi sono subito reso conto che la rete era accogliente come una grande casa dove fruitori e produttori di contenuti erano ben accetti senza distinzioni di sorta. Proverò a spiegarmi meglio. Internet sembrava ai miei occhi un po' come un loft, un open space dove le informazioni circolavano liberamente, a tutto vantaggio di una reale democratizzazione della società globalizzata.
Con il tempo mi sono però reso conto che il web non era così "open" come poteva apparire. L'Internet che conoscevo io, sta diventando sempre di più una "Intranet", nel senso che in giro per il mondo sono presenti non una, ma tante Internet, almeno una per ogni interesse governativo/aziendale che deve essere tutelato.
Cintiamo per esempio il conclamato caso cinese dei siti oscurati per volere del governo, il quale non sembra ancora aver riconosciuto al suo popolo alcuni diritti fondamentali come quello di informazione e di libera espressione... Ci sono poi alcune imprese che negli Stati Uniti (ma non solo...) stanno spingendo perché si passi da un controllo indipendente della rete, ad uno "privatizzato", a discapito di quanti, non potendosi permettere di pagare abbastanza per un accesso di qualità ai propri siti web, sarebbero costretti a veder pian piano svanire i loro visitatori.
Da qualche tempo a questa parte però, è sorto un movimento che si pone come obiettivo quello di preservare l'indipendenza della rete. La campagna che stanno promuovendo si chiama Net Neutrality e, almeno fino ad oggi, i così detti mainstream media non si sono interessati della questione, lasciando nell'oscurità un tema di fondamentale importanza per il futuro di Internet, mettendo a rischio la democrazia nel mondo e, non ultimo, il successo del progetto Current TV.
Allora, caro Al, come credi che Current TV debba porsi nei confronti di questi temi e quanto la questione sollevata dalla campagna Net Neutrality dovrebbe essere trattata da voi/noi attraverso questo nuovo canale di comunicazione di massa?
Scritto da: matteosdc | 08 maggio 2008 a 19:47
Marco,
complimenti per il lancio e per l'inziativa! Grazie per l'invito che hai esteso a così tante persone. Dal mio punto di vista tutto è andato alla perfezione.
Ci aspettiamo tanto da Current!
:)
David
Scritto da: David Orban | 08 maggio 2008 a 20:31
è stato un pomeriggio fantastico! grazie a te e a tutto il team di sky!!!
Scritto da: alex | 08 maggio 2008 a 20:39
Arrivo anche io dall'incontro con Al Gore. Posso solo ringraziare tutti voi e soprattutto te, Marco, perchè l'atmosfera era davvero bella e tutto l'evento davvero interessante. Se avessimo avuto un'altra ora di dibattito sarebbe finita a tarallucci, vino e pacche sulle spalle anche con lo stesso "Al". Bellissimo!
Speriamo solo che la pomposità di buoni propositi e principi che Gore ha sottolineato più volte si riveli concreta anche nella difficile realtà italiana. Le potenzialità sono enormi, can't wait to see it going!! ;)
Scritto da: Regolo | 08 maggio 2008 a 20:43
complimenti, l'vento è stato davvero interessante e ben organizzato, peccato per gli stivali di Mr Gore (o Gore Tex?)
Scritto da: luigi | 08 maggio 2008 a 22:34
Davvero bello, e grazie anche a Marco per la sua cortesia col microfono!
Mi sono convinto dell'importanza del progetto: la generale preoccupazione emersa durante gli interventi è sembrata quella del controllo, della proprietà, della censura, della coscienza, delle responsabilità.
In questo caso, penso che offrendo il suo spazio la piattaforma Sky si confermi come una realtà aperta e capace di proporre concreti varchi nella stasi duopolistica del sistema televisivo italiano.
Questo contesto di limite, quasi sperimentale, è forse una delle altre ragioni per cui l'Italia è stata scelta come il primo paese non anglosassone ad ospitare Current TV.
Sono state rivolte molte critiche alla FOX troppo "embedded" al governo statunitense, ma se oltreoceano ci sono più ampie possibilità di scelta, qui la necessità di pluralismo è diventata un'emergenza, e va apprezzato lo sforzo di Sky nel proporsi come modello di equilibrio (anche in occasione delle ultime elezioni).
Nel caso di Current TV registriamo quindi la presenza di attendibili garanzie per la libertà d'informazione, però un'altra -più impellente?- urgenza della televisione italiana riguarda la qualità.
Date le dimensioni limitate, i confini linguistici del pubblico italiano e di tutti i potenziali generatori di contenuto, perciò il mio principale dubbio (credo diversamente dal resto della platea) era se il valore di un'informazione indipendente non sarebbe venuto a stemperarsi, nell'offerta del palinsesto, con una inevitabile attrazione all'effimero, all'autorappresentazione degli utenti.
Certo, non sarà facile che da subito Current programmi continuamente "pod" eclatanti prodotti dalla comunità italiana, ma la fiducia trasmessa dai fondatori americani e dai responsabili italiani sulla maturità delle scelte, sul "voto" degli utenti nostrani è rassicurante.
Probabilmente, tale maturità è propria di una ristretta fascia d'età ed è forse per questo che, purtroppo, il target viene dichiaratamente individuato nei 18-35enni...
Ma Current mi sembra una realtà destinata a crescere.
Unico appunto: ho sentito usare "blogger" come frequente sinonimo di internauti, e capisco che possano essere produttori regolari, trascinatori ed insieme filtri di qualità.
Penso però che il blog costituisca un arretramento rispetto ad altre forme di comunicazione in rete, e che l'oligarchica blogosfera italiana può essere più facilmente preda del "narcisismo" che pavento.
Il panorama della produzione video in Italia è immenso, e gli orizzonti di Current meritano di essere altrettanto ampi.
Scritto da: E.P. | 09 maggio 2008 a 00:30
Complimenti per come avete coperto la presentazione di Current. Grandiosi.
X Marco grazie per la cortesia nel lasciarti intervistare (sono lo studente de La Sapienza).
ciao!
Scritto da: Damiano | 09 maggio 2008 a 01:21
Peccato che la diretta Tv sia durata di meno, vi ho comunque seguito in streaming. Devo dire che dopo tutte le polemiche i complimenti per come hai gestito l'evento e per l'ampliamento delle domande alle persone in sale sono d'obbligo. Certo è che c'è stato il merito di radunare davvero molte persone. Molte domande erano noiose e scontate (dunque le risposte) ma sono fiducioso che sia un qualcosa da sistema e riproporre in futuro.
Scritto da: Dario Salvelli | 09 maggio 2008 a 02:42
E' stato davvero molto bello il pomeriggio passato al teatro Ambra Jovinelli. Tutto è andato per il meglio. Un grazie anche a te Marco per la tua disponibilità!
Scritto da: Michele Colitti | 09 maggio 2008 a 09:42
Ma diciamolo: WOW :-D
Scritto da: Nicola Mattina | 09 maggio 2008 a 12:02