Direi che per Facebook, bisogna creare un nuovo termine in stile "slashdottato": facebookkato.
Per riassumere.
Facebook da qualche tempo ha aperto le proprie API.
In altre parole, si è proposto di diventare "la piattaforma aperta del social neworking", "il Google sociale".
In pratica l'idea - e la possibilità concreta - è quella di permettere a chi sviluppa applicazioni esterne, di entrare nel sistema Facebook mettendo a disposizione tutta la visibilità del network agli sviluppatori; il vantaggio per gli utenti è quello di poter avere più funzionalità nel proprio profilo, senza dover aspettare che FB le sviluppi.
Un rapporto win win (sviluppatori> visibilità+traffico, utenti>>funzionalità, Facebook >> punto di riferimento del web).
I riscontri a questa mossa (in antitesi rispetto alle strategie attuali, ad esempio, di Myspace) sono stati a dir poco entusiastici e anche a mio parere si tratta di una scelta illuminata.
Potete vedere lo speech di Mark Zuckerberg, CEO di FB e valutare direttamente la portata di questo cambiamento.
L'unico problema che si pone al momento è che se sviluppi qualcosa che diventa popolare su FB, tipo Ilike (300.000 nuovi utenti al giorno grazie a FB), devi mettere in preventivo di investire molto, molto, molto, in infrastruttura (= server+banda).
Infatti ad oggi Facebook si limita, di fatto, a fare da proxy ma i dati - e quindi il carico - risiedono sui server dello sviluppatore.
E se hai 300.000 nuovi utenti al giorno beh devi essere pronto a dotarti velocemente di qualche centinaio di server (qui una bella analisi di Facebook e delle problematiche infrastrutturali, effettuata da Marc Andressen).
Questo significa, per parlar chiaro, che nessuna realtà/start up italiana può ad oggi permettersi di creare qualcosa di popolare su Facebook perchè non avrebbe le risorse per sostenere una crescita di questo tipo (una struttura di 100+ server costa cifre inarrivabili per una una piccola realtà e senza venture alle spalle non è gestibile per chi ancora deve monetizzare il proprio progetto).
Risolto questo piccolo problemino - o grazie all'intervento di Facebook stesso che potrebbe hostare sui propri server i dati o appoggiandosi a realtà tipo Amazon -, l'apertura di FB è destinata ad avere un profondo impatto sugli attuali equilibri del web.
Mi dite la Vostra?
Link: Inside Facebook » "I have 250,000 users, now what?".